L'espropriazione per pubblica utilità è l'istituto che consente alla Pubblica Amministrazione di acquisire la proprietà - o altro diritto reale - su un bene immobile, indipendentemente dalla volontà del proprietario, sacrificando l’interesse privato in vista di un superiore interesse pubblico.
Nel 2001 è approvata la cosiddetta “Legge Obiettivo” n. 443 con cui sono individuate le grandi infrastrutture strategiche in Italia per il decennio 2002-2013; è emanato il Testo Unico sugli Espropri con d.P.R. n. 321/01 che all’art. 6 prevede la delega dell’esercizio dei poteri espropriativi a società controllate, che a loro volta possono avvalersi di società di servizi ai fini delle attività preparatorie.
Le nuove disposizioni normative e la competenza maturata permettono ad Exproprianda di ricevere incarichi per lo svolgimento delle procedure espropriative che, per indotto economico e per rilevanza dell’aspetto procedurale, hanno riguardato la realizzazione di infrastrutture di primaria importanza, quali opere idrauliche e stradali, e di grande rilievo urbano, quali le metropolitane.
Nel 2003 con il Decreto Legislativo n. 38/2003 viene stabilito, altresì, che gli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili rientrano nel novero delle opere di pubblica utilità; anche in questo settore, la Exproprianda esplica la propria attività attraverso l’affidamento di procedure espropriative riguardanti la realizzazione di parchi eolici, impianti fotovoltaici e antenne di telefonia.